Photocredits Alessandra Farinelli
https://www.pizzaontheroad.eu/enzo-coccia-presenta-la-sua-eredita/
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A Configno si conserva, a Ponza si celebra, in Irpinia si pensa. Da una festa comunitaria a un’isola viva con la sua cultura, fino a un festival che interroga il futuro del cibo: la forza di questi tre eventi di terra e mare, è il cibo come cultura viva, forma d’accoglienza e dialogo culturale. Un fine agosto da vivere non solo con gusto, ma con consapevolezza e irreversibile meraviglia.
Sabato 5 e domenica 6 luglio, sotto le magnolie secolari di Villa Borghese, si accendono i riflettori su Forma Fashion Show ed Ensemble Atelier, due sfilate che raccontano l’anima profonda della moda capitolina: quella che coltiva i talenti e custodisce l’artigianato d’eccellenza.
Roma torna ad affermare la propria centralità nel panorama della moda con un doppio evento che promette eleganza, emozione e visioni sartoriali.
A firmare l’iniziativa, l’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, in collaborazione con la Regione Lazio. L’obiettivo è chiaro: sostenere i giovani stilisti e valorizzare quelle maison che, pur lontane dai riflettori dei grandi brand globali, rappresentano il cuore creativo della città.
Si comincia sabato 5 luglio con Forma Fashion Show, un progetto istituzionale giunto alla sua terza edizione. In passerella sfileranno le creazioni di studenti e studentesse delle cinque principali accademie di moda romane, in un’esplosione di visioni fresche e inedite. A condurre la serata, la showgirl Veronica Maya. Una celebrazione della formazione e del futuro della moda, che per la prima volta si sposta dalla suggestiva Piazza del Campidoglio al cuore verde di Roma.



Il 6 luglio è la volta di Ensemble Atelier, evento clou del weekend, condotto dalla giornalista e conduttrice Giusy Meloni. Sette stilisti legati alla tradizione dell’haute couture romana renderanno omaggio alla città con capsule collection esclusive, pensate appositamente per l’occasione.
In passerella sfileranno le creazioni di:
A completare l’esperienza visiva, le mani esperte di Simone Belli per il make-up e il team capitanato da Sergio Valente per l’hairstyle, insieme a Intercoiffure Italia e al team del Premio Sergio Valente.

«Vogliamo dare spazio ai giovani e valorizzare le imprese sartoriali che rendono grande Roma – spiega Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi –. Ensemble Atelier è un gesto d’amore verso le maison che scelgono Roma come vetrina della bellezza fatta a mano. E Forma Fashion Show è la dimostrazione di quanto crediamo nei nostri ragazzi e nella formazione.»
Parole condivise da Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, che ha annunciato nuovi incentivi e fondi a sostegno dell’artigianato artistico e del settore moda, tra cui una sezione dedicata al fashion all’interno della nuova misura di venture capital da 100 milioni di euro per PMI e startup innovative.
Per la registrazione all’Evento, Cliccare QUI!
Al Parco Schuster di Roma, il Gambero Rosso celebra il cibo di strada con una guida, una festa e una visione: quella di un’Italia che cambia, viaggia, si sporca le mani e scopre nuove identità.
C’è qualcosa di profondamente democratico e poetico nel cibo di strada. Si mangia in piedi, con le mani, a pochi euro. Non serve prenotare, non c’è dress code, eppure – spesso – il morso racconta più verità di mille piatti da degustazione. È il gusto senza fronzoli, ma con radici fortissime e orizzonti sempre più ampi. Un’Italia viva e in movimento, che il Gambero Rosso ha deciso di raccontare ancora una volta, con l’11ª edizione della Guida Street Food, presentata il 3 luglio a Roma nel cuore pulsante del Parco Schuster (Zona San Paolo).
Un appuntamento che è anche una festa: lo Street Food Village, aperto fino al 6 luglio, porta in scena il meglio della cucina da passeggio nazionale con show cooking, cocktail d’autore, stand e premi. Sul palco, i protagonisti veri di questa rivoluzione gustosa: paninari creativi, cuoche di quartiere, truck gourmet e giovani globetrotter che hanno scelto la semplicità come atto d’amore verso il cibo.


La guida 2026 recensisce 685 indirizzi sparsi lungo lo Stivale, con 121 novità e 20 campioni regionali. Un universo eterogeneo che mescola tradizione e contaminazioni globali, trippa e bao, porchetta e curry. Accanto a storiche botteghe di quartiere, crescono nuove realtà ibride, capaci di unire il know-how dell’alta ristorazione alla freschezza di una focaccia in strada.
E se nel 2013 tutto questo sembrava ancora una nicchia da appassionati, oggi i numeri raccontano un’altra storia. Secondo Fipe (2024), il settore della ristorazione veloce cresce a doppia cifra: +5,9% i fast food, +9,7% il food delivery. Ma più che le cifre, conta la narrazione. E oggi la narrazione passa (anche) da TikTok, Instagram, Reels e Stories.
Ogni sera, fino al 6 luglio, il Parco Schuster si trasforma in un palcoscenico gustoso e popolare. A partire dalle ore 20.00, il pubblico potrà assistere a showcooking e performance gastronomiche firmate Gambero Rosso TV:
Questa guida non è solo un elenco di indirizzi: è una lente sul Paese. Racconta la geografia, il gusto, il cambiamento. Accende riflettori su chi ha trasformato il food truck in laboratorio creativo, e su chi porta avanti la storia di famiglia, fra arrosticini e salsicce. Racconta di giovani chef che lasciano le cucine stellate per tornare in strada, armati di padelle, cuore e libertà.
In fondo, lo street food è questo: libertà. Di scegliere, di sbagliare, di sporcarsi le mani e ridere con la bocca piena. È un’Italia meno patinata ma più sincera. E mai come oggi, vale la pena raccontarla così.
Street Food: anima pop della cucina italiana
Se la tavola racconta l’identità di un popolo, è nei vicoli e nelle piazze che questa storia si fa viva, concreta e condivisa. Il cibo di strada è da sempre espressione autentica di territori, riti e ingredienti poveri, oggi arricchiti da tecniche raffinate e contaminazioni cosmopolite. Un ponte tra generazioni e culture, che mette d’accordo giovani e anziani, gourmand e passanti distratti. Lo dimostrano anche i dati: negli ultimi anni la ristorazione veloce è cresciuta a ritmi sostenuti (+5,9% per i fast food, +9,7% per il delivery), con un prezzo medio di un panino che oscilla tra 1,90€ e oltre 5€, secondo il Rapporto Fipe 2024.
A trainare il successo del settore non sono solo i numeri, ma i nuovi stili di vita. Nomadi digitali, turisti esperienziali e residenti metropolitani cercano sapori autentici e accessibili. Instagram, TikTok e blog di viaggio hanno reso virali code davanti a una focaccia ripiena, a un kebab artigianale o a una porchetta gourmet. L’Italia, con la sua biodiversità gastronomica, è un palcoscenico ideale per raccontare questo nuovo teatro del gusto.
Secondo Businesscoot (2025), il mercato globale dei food truck continua a registrare una crescita a due cifre. In Italia si stima un +7,4% annuo di nuove imprese. Cresce anche l’offerta itinerante: la guida 2026 dedica un’appendice ai migliori operatori ambulanti e truck food d’Italia.


Oltre alle 685 insegne recensite, la guida 2026 punta i riflettori su:
Se da un lato la guida valorizza l’identità locale (trippai, norcini, fornai), dall’altro intercetta la spinta globale verso nuove contaminazioni. «Il cibo di strada è ancora oggi capace di restituire esperienze autentiche», spiega Pina Sozio, curatrice della guida. «Molte attività custodiscono un patrimonio storico inestimabile, altre dimostrano come la creatività sappia reinterpretare le cucine del mondo con grande qualità.»
E non è solo una questione di cucina: «La scelta di presentare la guida in una festa popolare – racconta Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII – sottolinea il valore culturale e sociale di questo comparto. È un’occasione per sostenere le imprese e condividere storie che meritano visibilità.»


Autentico, popolare, creativo. Il cibo di strada italiano continua a conquistare cuori (e palati) grazie alla sua capacità di raccontare l’Italia più vera, in ogni stagione e ad ogni latitudine. La guida Street Food 2026 non è solo una mappa del gusto, ma uno spaccato dell’Italia che si evolve attraverso il cibo.
Per Acquistarla, cliccare QUI!
Ostia, il mare di Roma. Un patrimonio immenso e trascurato, oggi pronto a riscrivere il proprio futuro.
C’è un’Italia silenziosa che semina opportunità, raccoglie dignità e cucina con amore. È fatta di mani che impastano, occhi che sorridono e storie che meritano di essere ascoltate. Da venerdì 23 maggio, queste storie prendono voce – e volto – nella nuova serie firmata Gambero Rosso TV:
“Giorgione: insieme è più buono”, in onda ogni venerdì alle 21 su digitale terrestre (canale 257), Sky (415 e 133), e on demand su gamberorosso.tv dal 24 maggio.
Il protagonista è Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, l’oste più amato d’Italia, volto inconfondibile del Gambero Rosso e anima gentile di un progetto che va oltre il gusto: raccontare l’incontro tra eccellenza agroalimentare e inclusione sociale.
Con il sostegno del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il programma dà voce a chi crede che il cibo possa diventare uno strumento di emancipazione, relazione, formazione. Perché cucinare insieme, lavorare insieme, vivere insieme… è davvero “più buono”.
Rubilandia a Teramo, La Semente a Spello, Le Orecchiette che Vorrei a Ostuni… sono solo alcune delle dieci realtà straordinarie coinvolte. Da nord a sud, le storie si intrecciano tra orti sociali, cucine inclusive, laboratori di pasta fresca, allevamenti e sale ristorante. In ogni luogo, persone con disabilità affiancano professionisti del settore agrifood, apprendono, crescono, si raccontano. Si fanno ponte tra due mondi che non sono mai stati così vicini.
“Raccontiamo storie di chi lavora con il cuore. E per un futuro in cui ogni persona sia vista per ciò che è: una risorsa.” Così racconta Giorgione, che con la sua inconfondibile autenticità ci porta a incontrare volti e vite che, in silenzio, cambiano il mondo.
“Ringrazio Gambero Rosso e Giorgio Barchiesi per il bellissimo progetto che stiamo realizzando insieme. Le puntate che abbiamo pensato e condiviso permetteranno di incontrare e conoscere molte realtà che nel nostro Paese sviluppano percorsi di inclusione lavorativa, in particolare nel campo della ristorazione – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli -. “Sono convinta che da qui e per il futuro la sfida più grande sarà quella di promuovere insieme un nuovo sguardo, per vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti. E vi assicuro che i ristoranti, i negozi e gli Enti che verranno incontrati da Giorgio nel corso delle puntate, trasmetteranno energie, professionalità, qualità e tanta allegria. Dobbiamo offrire occasioni, e tutti dobbiamo anche saperle cogliere”.
Con “Giorgione: insieme è più buono”, il Gambero Rosso non solo accende i riflettori sulla buona tavola, ma illumina un percorso culturale: quello in cui la gastronomia diventa linguaggio di comunità, strumento di equità, bellezza che accoglie. Perché quando il cibo è condiviso, quando il lavoro è rispettoso, quando il racconto è sincero… davvero, tutto è più buono.
Le associazioni culturali coinvolte: Parvula Domus – Fattoria Culturale e Sociale (Pompei); Rubilandia (Teramo); La Semente (Spello); Le orecchiette che vorrei (Ostuni); Il Bottegaio Nostrano (Milano); La tela di Matilda (Lodi); CavaRei (Forlì); 21 Grammi (Brescia); Luna Blu (La Spezia); La Petite Ferme du Bonheur (Aosta)

Dal 23 maggio ogni venerdì su Gambero Rosso TV. La prima puntata Cliccando QUI!
C’è una terrazza nascosta nel cuore di Roma con Roma tutta intorno. Qui la sera scende lenta e il cinema incontra l’incanto. È la terrazza del Radisson Collection Hotel Roma Antica, su via delle Botteghe Oscure, alle spalle di Largo Argentina. Da lì, la Città Eterna si mostra in una prospettiva nuova, verticale, quasi confidenziale. Il Pantheon, l’Altare della Patria, la Cupola di San Pietro, sono a portata di sguardo. E proprio lì, in alto, tra luci soffuse, cocktail d’autore e una brezza che già profuma d’estate, torna “Modius Cinema Paradiso”.
Dal 21 maggio al 29 giugno 2025, uno dei rooftop più spettacolare della Capitale si trasforma in un panoramico salotto sotto le stelle. Una rassegna che non è solo cinema, ma un rito contemporaneo: ogni mercoledì, un film cult ambientato a Roma animerà il grende schermo accompagnato da Pop Corn, Plaid, Drink e Aperitivo d’autore firmato dallo chef Simone Frezzotti. Un format elegante, emozionale e leggero, che mette in scena Roma come non l’avete mai vissuta: sospesa tra pellicola e skyline.



Ad accompagnare ogni proiezione, l’Aperitivo del “Modius on The Roof”: un gioco di sapori e texture, che cambia ogni settimana, abbinato a un signature cocktail pensato per l’occasione. Non è solo un modo di mangiare, è un modo di entrare nel film con tutti i sensi.



📍 Modius on the Roof – Radisson Collection Hotel, Roma Antica
Via delle Botteghe Oscure, 46, 00186 Roma
🎬 Ogni mercoledì dal 21 maggio al 29 giugno 2025
🎟 Costo: 35 € a persona
📲 Prenotazioni su eventbrite.com
Ci sono luoghi che non si raccontano. Si vivono. Castello di San Marco, a Calatabiano, ai piedi dell’Etna catanese, è uno di questi. Un tempo prestigiosa residenza del principe di Palagonia, risalente al tardo Seicento (1689), oggi questa dimora storica si è trasformata in uno charming hotel di pregio ed emozioni miste. La struttura conserva intatto il fascino e lo spirito di un’epoca passata, immersa tra agrumeti dal profumo inconfondibile, generosità mediterranee e antichi muri di pietra lavica. Qui l’essere si perde e si ritrova in un’isola nell’isola, circondato dalle grandezze della terra, che spaziano dalla maestosità dell’Etna all’azzurro intenso del Mar Ionio.
Accolti dalla famiglia Murabito, custodi di questa dimora dal 1971, si entra in una dimensione che coniuga ospitalità autentica, benessere e bellezza naturale, tra la famosa Taormina e le suggestioni della Sicilia più vera.
All’interno del resort vive uno dei palmenti più antichi dell’Etna – struttura in pietra, tipica delle aree vitivinicole del Mediterraneo (e in particolare della Sicilia e dell’Etna), utilizzata tradizionalmente per la pigiatura dell’uva e la produzione del vino – risalente al 1892. È qui, nel cuore di pietra e mosto, che prende forma il wine & cocktail bar del Castello: un tempio laico dedicato ai terroir vulcanici e al dialogo tra cultura del vino, miscelazione d’autore, arte dell’accoglienza e brividi a fio di pelle. Castello San Marco è anche tappa della Strada del Vino dell’Etna, a testimoniare la sua vocazione all’enoturismo di qualità.






Gli antichi casolari annessi al Castello si sono oggi trasformati in 29 camere indipendenti immerse nel verde, dove ogni pietra racconta. A pochi passi, tra gli edifici seicenteschi, trova spazio la Spa ricavata nei granai seicenteschi: una coccola moderna nel cuore storico della residenza, ideale rifugio di benessere. E poi la piscina contornata dagli alberi di agrumi, il bar-bistrot, il lido privato a 60 metri che si raggiunge attraversando una zona intatta di Macchia Mediterranea dalla quale appare la linea decisa dell’orizzonte marino.
Tra gli agrumi, essenze del Castello e stanze rinate da sapienti restyling, nasce Giardino di Pietra, il ristorante fine dining del Castello che omaggia l’anima più autentica della cucina siciliana con una visione contemporanea. Lo guida dal 2005 lo chef Giuseppe Bonaccorso, interprete sensibile della memoria gastronomica etnea e parte integrante della grande e bella Famiglia Murabito. Le sue creazioni parlano di stagionalità, sostenibilità, sapienza agricola e riletture creative che poggiano sui tanti ingredienti vegetali che arrivano direttamente dall’orto biologico del Castello, dal frutteto e dall’uliveto di proprietà.
La nuova sala interna di Giardino di Pietra è molto più di uno spazio rinnovato: è un luogo che accoglie con eleganza e calore silenzioso, frutto di un sapiente intervento di restauro firmato dall’architetto Lucia Papa. Qui ogni materiale è scelto per dialogare con il tempo: pietra, legno, mosaico, luce morbida, toni naturali e dettagli contemporanei si intrecciano con l’anima antica del Castello.
A scandire lo spazio, tre le nicchie affrescate dal maestro Salvatore Pluchino: figure sacre, sospese e vibranti, che raccontano con grazia la spiritualità e l’estetica della grande tradizione iconografica italiana divendendo i custodi silenziosi di un’atmosfera rarefatta, intima, che profuma di storia, arte e devozione alla bellezza.




Maggio è il mese in cui la Sicilia si trasforma: il profumo degli agrumi in fiore si fonde all’aria tiepida del mare e la luce del sud accende giardini, pietre e tramonti. È un tempo di passaggio, tra la dolce primavera e l’estate che bussa. Ed è proprio in questo tempo sospeso che un luogo come Castello San Marco, a Calatabiano, diventa teatro di una bellezza compiuta, dove natura, storia e cucina si incontrano. Con Essenza di Primavera, lo chef Giuseppe Bonaccorso reinterpreta uno dei piatti più identitari della cucina siciliana: il macco di fave. Ma lo fa con leggerezza, ascolto e poesia.
Nel piatto, una mousse vellutata di fave e finocchietto selvatico racchiude un cuore cremoso di piselli freschi, in un gioco armonico di consistenze e nuance vegetali. A completare il quadro, la cialda croccante di costolina siciliana: rustica, sapida, evocativa. Il gusto della terra e del fuoco, la memoria di una Sicilia contadina, restituita con eleganza contemporanea.
Totalmente green, questo piatto nasce dal desiderio di uno chef che non cucina solo per nutrire, ma per accogliere, rispettare, esprimere. Perché – come dice Bonaccorso – “la mia cucina si fonda sull’ascolto, sulla cura e sul rispetto per chi si siede a tavola”.
Ed è proprio questo il cuore di Essenza di Primavera: un abbraccio verde e profumato che parla di stagionalità, consapevolezza e bellezza etica. Un piatto che non si limita a raccontare la primavera, ma la onora. Con delicatezza. Con carattere. Con amore per la propria terra.



La carta dei vini – curata con passione da Mario Cutroneo, FB manager – è un inno alla Sicilia, con oltre 300 etichette che raccontano i mille volti dell’Etna, accanto a referenze internazionali selezionate con rigore. Qui ogni piatto ha un’anima, ogni bicchiere una storia.


Castello di San Marco e Giardino di Pietra sono molto più di un resort e un ristorante: sono un progetto di bellezza consapevole e Sicilia autentica (così come recita il payoff ufficiale) che mette al centro il valore del territorio, il rispetto per la storia e una visione dell’ospitalità fatta di umanità, radici e futuro.
Che siate viaggiatori, enonauti o sognatori: qui, ogni passo diventa scoperta. E ogni scoperta, un ricordo indelebile, così come la loro Colazione nell’antica bottaia; un racconto che proseguirà sulle attese pagine di Colazioni da Collezione. A presto.
Chef Giuseppe Bonaccorso
Giardino di Pietra – Castello San Marco
Via San Marco, 40 – 95011 Calatabiano (CT)
📞 +39 095 641181
www.castellosanmarco.it
O
Ci sono momenti in cui il tempo smette di essere solo una misura, e diventa un segnale. Un punto di svolta. L’edizione appena conclusa di EMERGENTE 2025 è stata proprio questo: un momento simbolico e straordinario, in cui – per la prima volta – le finali di EmergenteChef, EmergentePizza ed EmergenteSala si sono svolte insieme, intrecciando storie, talenti e visioni del futuro dell’ospitalità italiana.
Un’occasione speciale, non solo perché ha celebrato 20 anni di chef, 15 di pizzaioli e 10 di professionisti di sala, ma perché ha racchiuso, nella splendida cornice della Villa Reale di Monza, tutto ciò che questo progetto rappresenta: la crescita, la bellezza, il talento, e soprattutto i legami.
Questa edizione così significativa ha visto sfilare e sfidarsi i migliori giovani professionisti dell’ospitalità italiana. Giovani che portano con sé la voglia di fare bene, il desiderio di imparare, e quella fame buona che sa di passione. E oggi, sento il bisogni di dire grazie a chi ha cambiato il mio modo di guardare e vivere questo mondo.



Luigi Cremona è stato il mio primo e vero maestro.
Con lui ho imparato a riconoscere il valore dell’osservazione lenta, dello sguardo curioso e rispettoso verso il lavoro degli altri. Luigi non è solo un esperto, un pioniere, un talent scout o un organizzatore eccellente: è un mentore, un punto fermo, un esempio di coerenza e intelligenza. Devo a lui moltissimo del mio percorso: mi ha trasmesso il rigore gentile con cui affrontare questo mestiere e il rispetto profondo per chi lo fa davvero.
Lorenza Vitali è stata, ed è, una fonte inesauribile di gusto, visione e stile. Con il suo intuito, Lorenza ha saputo insegnarmi quanto conti saper “vedere prima”. La sua capacità di creare contesti, atmosfere, connessioni è qualcosa che ammiro profondamente. Da lei ho imparato l’importanza dei dettagli, la cura fotografica, il gusto dell’impaginazione. Senza Lorenza, molte cose non avrebbero avuto lo stesso colore.
La festa di “multianniversario”, come abbiamo detto, ha avuto luogo nei Saloni della Villa Reale di Monza in coincidenza con la Premiazione di EmergenteChef, EmergentePizza e EmergenteSala 2025.
Le varie gare si sono svolte all’interno di tre importanti e differenti location; La Villa Reale di Monza, con il
suo Teatrino di Corte in occasione della “Prova Teorica”, “l’Istituto professionale alberghiero “IPSSEC” Adriano Olivetti” di Monza, che mette a disposizione i propri laboratori per le gare di EmergenteChef e EmergentePizza e l’Hotel De La Ville per la “Cena di Gara” di EmergenteSala.
Questa Speciale edizione è stata davvero qualcosa in più: una celebrazione delle storie, degli anni, delle persone. Una festa che ha riunito istituzioni, studenti, professionisti e amici; un’occasione che ha riunito le nuove e le esperte generazioni in un’unico afflato, quello verso il futuro.







🏆 I Vincitori 2025
EmergenteChef:
🥇 Matteo Faenza – Mogano, Formello (Lazio)
🎖️ Menzione speciale: Pietro Giudici – Arnolfo**
🏅 Miglior Pane: Sabino Calabretto
🍷 Miglior Abbinamento Vini: Alessio Currò
EmergentePizza:
🥇 Antonio Coppola – Fratelli Coppola, Milano
🎖️ Menzione speciale: Antonello Scatorchia
🍟 Miglior Fritto: Antonio Mariniello
🌿 Premio Sostenibilità: Gianfranco Zanfradino
🍷 Miglior Abbinamento Vini: Antonello Scatorchia
EmergenteSala:
🥇 Elisa Agarinis – Agli Amici**, Godia
🎖️ Menzione speciale: Francesco Mario Passaretti
🍞 Miglior Pane: ex aequo Francesco Passaretti e Gabriele Bove
Un ringraziamento speciale va a tutti gli istituti, collaboratori e partner coinvolti. Emergente si conferma ancora una volta una fucina di talenti e un punto di riferimento per il futuro dell’ospitalità italiana.
Grazie Luigi, grazie Lorenza. Grazie a chi crede che il futuro della ristorazione si costruisca con la fiducia, con la cultura, e con l’entusiasmo. Ci vediamo alla prossima tappa.
Il ristorante Elio, situato nel cuore dei Parioli a Roma all’interno del prestigioso The Hoxton, presenta il suo nuovo progetto chiamato Elio+1, un format all’avanguardia che punta a celebrare il talento di alcuni tra i più brillanti chef della scena gastronomica romana. Attraverso un ciclo di quattro collaborazioni stagionali, una per ogni periodo dell’anno, Elio si propone di diventare un vero e proprio hub del gusto contemporaneo, capace di offrire esperienze culinarie straordinarie, innovative e in continua evoluzione, che sappiano sorprendere e affascinare i palati più esigenti.
La cucina di Elio, inizialmente impostata con la consulenza della chef Sarah Cicolini come trattoria italiana contemporanea, prosegue ora il suo percorso sotto la guida dello chef Manuel Mistrangelo, che insieme alla sua brigata accoglie e lavora fianco a fianco con i guest chefs per ideare menu stagionali inediti.



Ogni collaborazione si apre con una cena a quattro mani, dove il team di Elio e lo chef ospite cucinano insieme, in un dialogo creativo a vista. Gli ospiti possono scegliere tra un menu degustazione o piatti alla carta, disponibili poi per tutta la durata della stagione.
Il progetto 2025 si è aperto con Barred, che ha firmato un intrigante menu invernale ispirato a contaminazioni esotiche. Il prossimo appuntamento è per giovedì 17 aprile, quando la cucina sarà affidata a Retrobottega, con gli chef Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, noti per il loro stile essenziale e d’impatto riassunto nel loro slogan: “Food is the drug”.




Giovedì 17 aprile saranno ospiti in cucina gli chef di Retrobottega presenteranno un menu che resterà in carta da ELIO fino a giugno e sarà così composto:
Retro Saltimbocca; Katsusando, scarola ripiena di caciocchiato e mentuccia; Radiatori, aglio nero, pecorino, cedro; Milanese di iceberg, salsa brusca e midollo; Torta basca alla Vaniglia, spuma di gingerino.
I prossimi appuntamenti, a confermare l’evoluzione di Elio verso la cucina contemporanea, saranno con Mazzo in giugno per l’estate, con un partner da scoprire per l’autunno, a chiusura del 2025. Con Elio+1 le linee di cucina dell’avanguardia romana si uniscono per dare la possibilità agli ospiti di vivere ogni volta un’esperienza gastronomica indimenticabile. Rimanete in ascolto!
Prenotazioni qui: Elio+1 con Retrobottega
—
Elio – Largo Benedetto Marcello 220 – 00198 Roma
Telefono: +39 06 9450 2727
Email: elio@thehox.com
Instagram: @elio__roma
Web: https://thehoxton.com/rome/elio-restaurant/
About The Hoxton
The Hoxton è una collezione di open house hotels, radicati nella cultura e nella comunità, situati in
primarie destinazioni nel Regno Unito, in Europa e in Nord America. Ogni hotel riflette e si ispira
al quartiere in cui si trova, catturandone la diversità e l’originalità. Spazi comuni vibranti e
accoglienti e concetti di ristorazione innovativi rendono ogni Hoxton una destinazione per la
comunità locale tanto quanto per gli ospiti.
The Hoxton, Shoreditch ha aperto nel 2006, seguito da Holborn (2014), Amsterdam (2015) e
Parigi (2017). L’espansione globale ha visto l’arrivo di The Hoxton a Williamsburg (2018),
Portland (2018), Chicago (2019), Downtown LA (2019), Southwark (2019), Roma (2021),
Poblenou (Barcellona), Shepherd’s Bush (2022), Charlottenburg (Berlino), Bruxelles e Lloyd
Amsterdam (2023), Vienna (2024) e Firenze (2025). The Hoxton fa parte di Ennismore, una
compagnia di ospitalità creativa radicata nella cultura e nella comunità, con un collettivo globale di
marchi imprenditoriali e fondati da creativi con uno scopo al centro della loro visione.
thehoxton.com | ennismore.com
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