Sara De Bellis

Mese: Giugno 2022

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Un Mare diVino 2022, bianchi, rosati e bollicine del Lazio: due tappe e quattro giorni di degustazioni sul litorale laziale da segnare sul calendario: 1-2 Luglio 2022, dalle ore 17.00 alle ore 01.00 in Piazza Pia ad Anzio; 22-23 Luglio 2022, dalle ore 17.00 alle ore 01.00, sul Lungomare Circe di Terracina

La grande festa del vino e della cucina laziale quest’anno raddoppia le location e presenta quattro giorni in grande stile tra cantine, tavole illustri e produttori da conoscere. Nell’articolo tutte le informazioni per partecipare e i piatti realizzati dagli chef protagonisti della prima tappa.

Saranno Anzio e Terracina le iconiche città di mare protagoniste di “Un Mare diVino 2022”, quarta edizione della kermesse che da domani torna ad illuminare il litorale laziale dopo due anni di “sosta forzata” con un fitto programma di degustazioni, show cooking e approfondimenti per la più coinvolgente manifestazione estiva in materia di buon vino e buon cibo.

Si inizia venerdì 1 e sabato 2 luglio: due giorni organizzati con il patrocinio del Comune di Anzio, nella persona del Sindaco Candido De Angelis e dell’Assessore alle Politiche delle Attività Produttive, del Turismo e dello Spettacolo Valentina Salsedo, con la collaborazione dell’associazione dei commercianti e artigiani di Anzio.

La location d’eccezione sarà piazza Pia, principale punto di ritrovo della cittadina anziate, terminale della passeggiata che costeggia il porto turistico e tantissimi e rinomati ristoranti.

Qui sarà allestita la “Mangia e Bevi Arena” di Un Mare diVino, tutto intorno alla fontana che impreziosisce la piazza, dominata dalla chiesa di Sant’Antonio. A presentare l’evento e i vari momenti che si succederanno saranno Chiara Giannotti “patron” di VinoTV e io, Sara De Bellis, direttore di MangiaeBevi.it.

LE DEGUSTAZIONI

Ad Anzio sarà possibile degustate i vini di molte cantine laziali, dalla Tuscia alla Ciociaria, Agro romano e Agro pontino: tra queste Brugnoli, Cantina Bacco, CantinAmena, Cantine Silvestri, Cantine Volpetti, Casa della Divina Provvidenza, Castel de Paolis, Donne in vigna (Terre di Marfisa e Vigne del Patrimonio), I Lori, lura et Arma, La Giannettola, Parvus Ager, Tenuta de Castro, Tenuta lacoangeli, Tenuta Lungarella, Terre di Aquesia, Vinea Domini. Sarà inoltre presente una folta rappresentanza del consorzio di tutela della Roma DOC con oltre 20 cantine.

Ad accompagnare le degustazioni vinicole non mancheranno alcune eccellenze gastronomiche come la Tiella di Gaeta di Oro del Golfo, i salumi di Monte San Biagio di Grufà, i formaggi di Casa Marras di Tuscania, i biscotti di Sapori della Sabina , l’olio di Tenimenti Marotta, i sottaceti di Tre Colli e le ricercatezze di Vero. E ancora l’Acqua Filette e le bevande di Chinottissimo di Simone Neri, pronipote dell’ideatore del celebre Chinotto.

GLI CHEF E GLI SHOWCOOKING

Nella “Mangia e Bevi Arena”, sarà allestito un vero e proprio Temporary Restaurant d’eccezione, grazie alla cucina mobile della Electrolux Professional fornito dal partner dell’evento Fialco srl di Frascati. Qui prenderanno forma pirotecnici show cooking realizzati da grandi protagonisti della cucina di mare, che realizzeranno piatti ispirati al territorio per uno straordinario spettacolo di sapori in abbinamento a vini e bollicine laziali.

Si inizia Venerdì 1 luglio alle 17:30 con WALTER REGOLANTI, proprietario, sommelier e chef dal “mare alla tavola” di Romolo al Porto che presenterà la sua ZUPPA DI PESCE ESTIVA, fresca e insolita proposta di cucina marinara realizzata con una materia pescate al sorgere del sole nei mari di Anzio; si prosegue alle 18.30 con MAURIZIO CRISCUOLO di Osteria Nuova e la sua AMATRICIANA DI TONNO, tutta da scoprire; si chiude alle 19.30 con MAURO GODENTE & GABRIELE POLICARPO del Ristorante al Al Sarago e i loro MEDAGLIONI DI MARE realizzati con pasta fresca tirata a mano e accortezze old style.

Sabato 2 luglio alle 17:30 sarà il momento di DANIELE NACITI del Ristorante Baia di Ponente che realizzerà il piatto marinaro per antonomasia, il risotto alla pescatora in chiave decisamente tradizionale; alle 18.30 sarà il turno di FATIMA FOSCHINI TAHRAOUI del ristorante OltreMare e della sua rivisitazione del classico “Pane e Porchetta” in un gustoso PORCHETTA DI TONNO E PANE NAAM; alle 19.30 MATTEO GERARDI di Genesi Restaurant & Lounge Bar (Nettuno) ci delizierà con un RISOTTO MELANZANE BRUCIATE; CRUDITè di SCAMPI, RIDUZIONE DI CROSTACEI e TARTUFO ESTIVO. Dopo una pausa passata tra stand degustazione e assaggi delle pregiate etichette selezionate da Un Mare diVino, alle 23.00 DANIELE NACITI de La fraschetta del mare chiuderà con il suo Gelato di pistacchio all’Azoto e aprirà una finestre sulle evoluzioni del gelato eartigianale “pret a manger”. I posti saranno limitati. Assicuratevi il Vostro! Cosa aspettate?

INGRESSO DEGUSTAZIONI

Costo del biglietto: l’ingresso all’area degustazioni di “Un Mare diVino 2022” ha un costo di 20 euro, che dà diritto al calice, alla sacca porta bicchiere e al bracciale da mostrare obbligatoriamente ai banchi di assaggio.

Prevendita: la prevendita è attiva sul sito ufficiale dell’evento www.unmaredivino.com.

PARCHEGGIO

Per quanto riguarda la tappa di Anzio, sarà possibile parcheggiare presso l’area di sosta a pagamento La Piccola situata in Via Roma 36. Un servizio navetta sarà a disposizione degli utenti per raggiungere la location dell’evento.

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É lo chef più giovane del circuito dei Dépositaires Dom Pérignon, in tre anni ha saltato ogni ostacolo, vinto ogni sfida. Sicuro di sé, abile, solitario e sempre al lavoro nel proprio atelier, Andrea Antonini, Executive Chef di Imàgo, porta avanti con abile fermezza la sua brigata di Cucina, dialoga con l’importante Sala e crea un nuovo microcosmo di grande coerenza e piaceviolezza.

Il suo estro in cucina parla italiano e vola leggero tra cromatismi e rigorosa tecnica. Padroneggia la materia senza mai deluderla anzi, la divide con piglio neoimpressionista e la ricostruisce in “gallerie” per mostrare le inespersse potenzialità di quell’accordo noto tra sapori che noi chiamiamo “tradizione”. 

“La tradizione è una cosa seria”. Queste sono le parole scritte sulla tovaglietta di carta a quadretti bianchi e rossi che si posa leggera sulle tavole dell’Imàgo, vestite di candido e teso lino irlandese.

Una tovaglietta di carta sottile, che anticipa la “galleria” delle seconde portate previste dal percorso degustazione, posata con grande savoir-faire e ironia sulla tavola di un prestigioso ristorante stellato Michelin che, dalla sua posizione privilegiata, osserva fiero la distesa di Cupole e Campanili di Roma immensa.

Andrea Antonini la fa accomodare assieme una lunga serie di garbate provocazioni da mangiare per richiamare un’idea, per sottolineare un concetto. Quale? “La tradizione è una cosa seria” e, per questo, va presa con leggerezza.

Quella stessa “leggerezza” di cui Italo Calvino ci parla nelle sue “Lezioni Americane” (1988), scrivendo: 

“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Una frase che, consentitemi la veloce digressione, è sunto di una filosofia di vita più saggia, più adulta, che ci invita a vivere con “leggerezza” ovvero con la capacità di non dare peso all’inessenziale riuscendo così a “planare sulle cose”. Essere leggeri non significa essere superficiali tutt’altro, significa arrivare al cuore delle cose, riuscire a liberarsi dai pesi che non ci appartengono.

Così, Andrea Antonini, Executive Chef di Imàgo, (ne avevamo parlato qui) determinato, talentuoso, coraggioso, rigoroso, creativo e sempre al lavoro nel proprio atelier, porta avanti le sue idee. Il suo estro di cucina diverte e parla italiano. Padroneggia la materia gastronomica con fierezza, lucidità e detrezza, senza mai mancarle di rispetto anzi, potenziandola, la divide e la ricostruisce in modo nuovo mostrando inespresse potenzialità e forme di quell’accordo noto tra sapori che noi chiamiamo “tradizione”. 

La sala diretta da Marco Amato, per completamento, è perfetta: dinamica, partecipativa, attenta, competente, presente e discreta al contempo.

Il “Carrello delle Bollicine” è sempre presente e a disposizione degli ospiti, così come la grande capacità di saper dare il consiglio giusto, di istruire su nuove interessanti etichette, fino ai millesimi storici e alle annate pregiate di Dom Pérignon.

La tavola è essenziale, via via più asciutta. L’atmosfera è leggera, piacevolissima. La vista, ogni volta, un colpo al cuore.

Imàgo 7 – Il Menu

Crescita personale, una grande libertà espressiva, dinamismo, intrattenimento e talento nel trasferire unicità, sapore lungo e stile moderno ad ogni singola portata, grande o piccola che sia.

Imàgo 7 è un menù al quale abbiamo partecipato tutti attivamente e che ha coinvolto l’intero ristorante a livello creativo, racconta lo Chef.

Andrea Antonini approccia la cucina classica con rigore scientifico e vocazione emozionale creando continui divertissement per suoi commensali espansi dalla sempre più collaudata “ImàgoCrew”.

I suoi piatti partono sempre dalla centratura sul gusto, sia quando gioca con forme, consistenze e rimandi, sia quando divide la materia seguendo nuove personali logiche. Così come accade negli “Gnocchi al ragu” e nel “Pollo e Peperoni”.

Piatti noti ai quali applica una tecnica che mi ha ricordato quella pittorica dell’ l’artista parigino Georges- Pierre Seurat, il pointillisme, l’impressionismo scientifico, i suoi “pixel” su tela, il contrasto simultaneo e la ricomposizione retinica di un’immagine univoca, brillante, tenuta in questo caso insieme dalla forza di titoli familiari come Crudo misto di mare, Gnocchi al ragu, Pollo e peperoni.

Ad ogni ondata di portate amabilmente servite, sulla tavola il soggetto si divide e si ricompone in un nuovo quadro.

Sono le “gallerie” delle entrées, degli antipasti, rapporti cromatici di terra e di mare che giocano con lo stesso stile sia con le tipicità regionali sia con le “icone di moda”.

Le emozioni arrivano ad ogni piccolo bon bon realizzato da rigorosa tecnica al servizio del sapore, con twist di ironia e solida leggerezza.

Ci sono le bolle da far scoppiare con il naso, i bocconi di parmigiano e quelli di parmigiana, i crostini al cacao con il ciauscolo e finocchietto, la cibattina con la porchetta servita con il piccolo boccale di birra, lo spicchio di “meringa di pizza” che svanisce in un morso rilasciando il suo aroma preciso, il finto sushi, il club sandwich di mare con tanto di bandierina.

Ma il pointillisme (o divisionismo) cui accennavo arriva a tavola negli “gnocchi al ragu” – piatto iconico dell’intero percorso – dove l’analisi grammaticale della ricetta trova con gli stessi ingredienti una nuova consistenza e una nuova verbosità giocata sul concetto di crudo e cotto. La risultante è quella del ricordo, le consistenze tutt’altro.

Ancora più in evidenza nel “Pollo e Peperoni”, anicipato dalla tovaglietta a quadri attorno alla quale si scompone e ricompone il pollo, esaltato e caratterizzato in ogni suo quarto, dal boccone del prete fino alle “alette in salsa bbq” da mangiare con le mani con gli appositi guanti.

Chiusa la prima sfilata, entra in scena la pastry chef Mariasole Martella con il suo sublime quanto scenografico “Lemon Curd”. Seguono i carrelli di dolci con piccola pasticceria e primizie di stagione; e ancora quello dei Formaggi con attente selezioni tutte provenienti del Lazio e che seguono diverse logiche di percorso sulla base della territorialità, tipologia di latte e stagionatura. 

Oltre al percorso degustazione Imàgo 7 annovera piatti come Carne cruda alla Rossini; Ravioli di Aragosta, funghi, tartufo nero; Sogliola alla mugnaia; Branzino al verde; Pesca vino e cioccolato bianco, proposte pensate tutte nel dettaglio e nel rispetto dei sapori iconici, con le radici ben salde nei sapori italiani e grandi finestre spalancate sul futuro.

Imàgo si conferma essere una grande cucina davvero, all’altezza della sua vista, ambasciatrice di uno stile italiano senza tempo intrepretata con stile moderno, animata da una continua tensione all’eccellenza, sicuramente meritevole di qualche “luce” in più.

Imàgo all’Hassler

Piazza della Trinità dei Monti, 6 – 00187 Roma (RM) Tel: +39 06 6993 4726 SITO

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Pane, scambio e condivisione di competenze fra contadini, mulini, biologi, chimici e agronomi. Un circolo virtuoso che va a tutto vantaggio del consumatore. È questo quello che emerge dalla guida 2023 Pane & Panettieri d’Italia di Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con Petra-Molino Quaglia e da oggi in libreria. Di seguito la Classifica dei migliori panificatori italiani e i Premi Speciali asseganti quest’anno.

Un pane buono, etico e sostenibile non può costare meno di 7 euro al chilo.

Una frase forte che costringe a una riflessione, a una scelta sempre più consapevole. Perchè i consumatori sono oggi più attenti al gusto, alla salute e sono disposti a investire su prodotti di qualità.

Per questo si sono moltiplicate le sperimentazioni che hanno reso il pane sempre più intrigante, asttraente, ricco e completo. L’intelligente mediazione fra tradizione e tecnologia, tra natura e scienza ha fatto sì che il pane, sia nelle declinazioni più “semplici” che in quelle più “complesse”, regali al palato incredibili sfumature di profumo e sapore.

“Il pane è un prodotto tradizionale in continua evoluzione grazie alla maestria della nuova generazione di panettieri” dichiara Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso “Farine, impasti e lieviti sono fondamentali per un pane di qualità. Questi ingredienti sono oggi coadiuvati da nuove tecnologie e forni all’avanguardia che permettono di generare un prodotto finale eccellente.”

“I consumatori sono sempre più attenti ad un’alimentazione che punta alla salute.” continua l’Amministratore Delegato Luigi Salerno “Con le nostre guide aiutiamo a scoprire i professionisti del settore enogastronomico, da i grandi produttori ai maestri artigiani che sapientemente trasformano ingredienti in opere di gusto.”

i TRE PANI 2023 della Guida Pani & Panettieri di Gambero Rosso

VALLE D’AOSTA
LE COIN DU PAIN | SAINT CHRISTOPHE [AO]

PIEMONTE
FAGNOLA | BRA [CN]NUOVO INGRESSO
VULAIGA | FOBELLO [VC]
MARCARINO RODDINO | RODDINO [CN]
FICINI | TORINO
LUCA SCARCELLA – IL FORNO DELL’ANGOLO |TORINO
PERINO VESCO |TORINO
SPOTO BAKERY VOGLIA DI PANE | TORINO

LOMBARDIA
VOGLIA DI PANE |BRESCIA
GRAZIOLI |LEGNANO [MI]
PANETTERIA RIO DAL 1929 |MANTOVA
CROSTA |MILANO
DAVIDE LONGONI PANE | MILANO
LE POLVERI |MILANO
FORNO DEL MASTRO | MONZA
FORNO ARTIGIANO TILDE | TREVIGLIO [BG]

VENETO
OLIVIERI 1882 |ARZIGNANO [VI]
MARINATO | CINTO CAOMAGGIORE [VE]
FORNO ZOGNO | CONSELVE [PD]
FORNO VENEZIANO | PIOVE DI SACCO [PD]
SAPORÈ PIZZA BAKERY | SAN MARTINO BUON ALBERGO [VR]
IL FORNAIO ZENATTI DAL 1979 | SOMMACAMPAGNA [VR]

TRENTINO ALTO ADIGE
PANIFICIO MODERNO | ISERA [TN]

FRIULI VENEZIA GIULIA
JERIAN | TRIESTE

EMILIA – ROMAGNA
CALZOLARI | BOLOGNA
FORNO BRISA |BOLOGNA
MICRO PANIFICIO MOLLICA | CARPI [MO]
NEL NOME DEL PANE CAPPELLETTI & BONGIOVANNI | DOVADOLA [FC]
O’ FIORE MIO HUB| FAENZA [RA]
LA BUTEGA AD FRANTON | GUASTALLA [RE]

TOSCANA
PANK LA BULANGERIA | FIRENZE

LIEVITAMENTE | VIAREGGIO [LU]

MARCHE
L’ASSALTO AI FORNI | ASCOLI PICENO
PANDEFRÀ | SENIGALLIA [AN]

LAZIO
PEZZ DE PANE | FROSINONE
ANTICO FORNO ROSCIOLI | ROMA
LIEVITO PIZZA PANE| ROMA
PANE E TEMPESTA| ROMA
PANIFICIO BONCI| ROMA
SANTI SEBASTIANO E VALENTINO| ROMA

ABRUZZO
MERCATO DEL PANE |MONTESILVANO [PE]

CAMPANIA
LA FRANCESINA BOULANGERIE | ERCOLANO [NA]
MALAFRONTE | GRAGNANO [NA]
FOORN | MARIGLIANELLA [NA]NUOVO INGRESSO

PUGLIA
PANIFICIO ADRIATICO | BARI
SPACCIAGRANI – FORNO INDIPENDENTE | CONVERSANO [BA]NUOVO INGRESSO
IL TOSCANO | CORATO [BA]
LULA – PANE E DESSERT | TRANI [BT]

BASILICATA
PANE E PACE |MATERA

SICILIA
FRANCESCO ARENA | MESSINA
PANIFICIO GUCCIONE |PALERMO
I BANCHI | RAGUSA
MARTINEZ | TRAPANI

SARDEGNA
PBREAD NATURAL BAKERY | CAGLIARI

PREMI SPECIALI

PANE E TERRITORIO
CUORE DI PANE BIO | CABELLA LIGURE [AL]

BAKERY DELL’ANNO: CERERE – L’ATELIER DEL PANE| TRIUGGIO [MB]

PANETTIERE EMERGENTE: CHIERE | PIACENZA

IL PARTNER

Anche per questa edizione, Gambero Rosso è stato supportato da Petra-Molino Quaglia, azienda leader nella produzione di farine di grano tenero ad alta qualità ormai storico partner della guida Pane & Panettieri.

Una partnership che prosegue con il corso professionale della Gambero Rosso Academy “Professione Panettiere” pensato per formare i futuri professionisti della panificazione, capaci di operare sia nell’ambito della produzione artigianale che industriale. Un corso che parte dalle basi, passando dalla tradizione per arrivare alle più moderne attrezzature e tecnologie.

“Siamo orgogliosi di sostenere Pane&Panettieri d’Italia, perché condividiamo con Gambero Rosso la convinzione che la panificazione italiana di qualità debba orientarsi a pratiche di vera e naturale artigianalità, per riscrivere in chiave contemporanea la tradizione dei pani regionali.” dichiara Piero Gabrieli, responsabile Marketing di Petra Molino Quaglia. “Questa guida è per noi una tappa fondamentale di un progetto intrapreso nel 2006 con Accademia del Pane® e il format di panificazione diurna MamaPetra®”

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Domenica 19 giugno a Gallese (VT), antico borgo medievale della Tuscia, una serata di rara suggestione barocca in una segreta quanto straordinaria Residenza nobiliare: il Palazzo Ducale Altemps Hardouin. Qui si esibiranno la Venice Baroque Orchestra, Nina Kotova e Andrea Griminelli. Chiude la Cena in giardino dello Chef Lorenzo Iozzia del Ristorante stellato Casa Iozzia.

Come in un crescendo musicale DOMUS ARTIUM, il prestigioso circuito internazionale di concerti ed eventi in contesti di straordinario splendore architettonico, spesso non accessibili al pubblico, per la nuova data alla vigilia dell’estate sceglie una dimora di rara preziosa magniloquenza e un parterre di artisti di altissimo profilo.

Palazzo Ducale Altemps Hardouin – situato nell’antico territorio falisco dell’alto Lazio e fin dal Medioevo possedimento ambito dalle più importanti famiglie nobili romane – è un castello di possenza tutta medievale avvolto nel più raffinato manierismo architettonico annunciato da un ingresso monumentale e da una scalinata d’accesso realizzata dal Vignola.

Anzi, una doppia scalinata che abbellisce il cortile e sale fino alla loggia, dove è conservata la collezione di marmi antichi.

Per volere dei Duchi Altemps, che l’abitarono dalla metà del ‘500, Giacomo della Porta gli diede l’attuale struttura, mentre Carlo Fontana le rifiniture. Una triade d’architetti magniloquente per dare forma di potere e bellezza a quella che è tuttora proprietà e residenza degli Eredi del Duca Luigi Hardouin di Gallese.

Un intreccio leggendario quello degli Altemps con gli Hardouin, come emblematicamente rappresentato dalla duchessa Maria Hardouin di Gallese, moglie di Gabriele D’Annunzio.


In questo scenario di leggendaria bellezza e imponenza, a solo un’ora dalla Capitale, e normalmente non accessibile al pubblico, la sera di domenica 19 giugno alle ore 19.45, nella seducente atmosfera dell’imbrunire, saranno gli stessi padroni di casa con Barrett Wissman, direttore esecutivo di Domus Artium, ad accogliere il pubblico nella Loggia con un calice di benvenuto mentre un gioco di luci regala le prime suggestioni ed emozioni destinate a crescere all’avvio della performance musicale.

Strutura dell’Evento e i Prestigiosi Ospiti

L’inizio del concerto è previsto alle 20.30 nel Cortile sovrastato dalla splendida doppia scalinata, dietro, il parco, detto Giardino della Sasseta, tra lecci, castagni, abeti e un lago sotterraneo.

Sul palco la Venice Baroque Orchestra, specializzata nell’esecuzione di musica barocca e del ‘700 eseguita su strumenti originali. Esibitasi sui palchi internazionali più prestigiosi e a fianco dei più grandi interpreti mondiali, la sera del 19 sarà sul palco con Andrea Griminelli, considerato uno dei più grandi flautisti della scena contemporanea vincitore del Grammy e del Prix de Paris e con Nina Kotova, la nota violoncellista russa che ormai il pubblico di Domus Artium ha imparato a conoscere ed amare anche per la sua presenza carismatica sul palco.

In programma musiche di Vivaldi, Geminiani e C.P.E. Bach.

La Cena in giardino Tripoli

Al termine del concerto sarà la volta della serata conviviale: il pubblico sarà atteso nel giardino Tripoli, tra palme e fascino esotico, dove inizierà la cena a buffet firmata da Lorenzo Iozzia, chef del Ristorante stellato “Casa Iozzia” a Vitorchiano.

Si definisce “un cuciniere siciliano in terra etrusca”, amante dell’eccellenza della materia prima, richiama nelle sue ricette la tradizione rielaborandola sotto una nuova luce personale.

Il suo ristorante, Casa Iozzìa, è un viaggio di sapori e di ricordi, che da Lentini arriva nella Tuscia passando per i boschi dei Cimini. Molti i riconoscimenti raccolti negli anni, tra cui quelli del TCI, del Gambero Rosso e la prestigiosa Michelin Star Restaurant. nel 2019.

La cena sarà composta da una sequenza di mini piatti che uniscono sapore, territorio e la creatività sapiente di Lorenzo Iozzia. Una cucina dinamica, vibrante, con le radici in Sicilia e le chiome in Tuscia; e che sarà accompagnata dai vini di Sting della Cantina Il Palagio.

Il Palagio – Wine Partner

Proprietà e residenza del celebre cantante Sting e di sua moglie Trudie Styler, la Tenuta Il Palagio è fin dal 1500 una vera oasi di pace tra le dolci colline toscane del Chianti. Oltre alla Villa, La Tenuta ospita un’importante azienda agricola che insieme a prodotti come l’olio e il miele, continua la tradizione plurisecolare della viticoltura. Dal 2000 sono stati reimpiantati 11 ettari di vigneti che seguono i metodi dell’agricoltura biologica e che danno origine a vini pregiati i cui nomi si ispirano all’universo rock dell’artista inglese.

Per INFORMAZIONI E BIGLIETTI cliccare QUI


CHi è DOMUS ARTIUM?

Domus Artium è un progetto dedicato all’eccellenza nelle arti e al recupero della tradizione delle famiglie che aprono le porte delle proprie dimore e palazzi storici a concerti, mostre e momenti conviviali.

Riunisce musicisti, artisti, danzatori, chef, curatori, pensatori per collaborare con mecenati d’arte a Roma a una serie di eventi e spettacoli nelle loro stesse dimore e palazzi, ricreando così quella secolare tradizione delle famiglie nobili che hanno sempre ospitato la cultura nelle loro case sotto forma di concerti, arte e momenti conviviali. Così come dando ospitalità e protezione agli artisti.

“La sfida, in un momento di rinascita delle arti e di una nuova convivialità, è anche quella di tornare alle esibizioni dal vivo e alle esperienze live riunendo le persone in contesti molto iconici per bellezza ed emozioni, valorizzando il momento della condivisione” – afferma Barrett Wissman, ideatore e direttore esecutivo del progetto.

Wissman, un visionario capace di immaginare spazi e modalità di fruizione dell’arte, della musica, in scenari del tutto diversi dai circuiti tradizionali,da sempre promotore, come Presidente di IMG Artists, di grandi eventi musicali nel mondo, porta a Domus Artium una lunga esperienza nella promozione delle arti condotta insieme alla Fondazione del Sole e già ampiamente collaudata con il Tuscan Sun Festival di Cortona.
A seguire ogni concerto momenti conviviali con esperienze del gusto ogni volta diverse e che vedono spesso protagonisti chef stellati.

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Segnate la data in rosso sul calendario, perchè il prossimo 20 giugno 2022 alle ore 11:30 ci sarà l’asta live in streaming su www.6enough.eu organizzata da 6enough – con il patrocinio di Gambero Rosso – a favore del Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere. Nell’articolo tutte le info per partecipare, le istruzioni per battere i lotti e l’elenco degli Chef più buoni d’Italia!

Un’asta di beneficenza organizzata da 6enough con il patrocinio di Gambero Rosso a sostegno dell’azione medico umanitaria di Medici Senza Frontiere in oltre 80 paesi al mondo. Si chiama “Chef senza Frontiere” e l’appuntamento è fissato per il prossimo 20 giugno alle 11.30.

In questo contesto virtuale quanto reale, verranno battuti all’asta sessanta lotti di altrettanti chef, ristoratori e albergatori selezionati da Gambero Rosso: da Niko Romito a Enrico Crippa, da Ciccio Sultano a Massimo Bottura, da Anthony Genovese a Norbert Niederkofler e Carlo Cracco. E ancora Ciro Scamardella e Alessandro Pipero, Riccardo e Giancarlo Camanini, Martina Caruso, Andrea Berton o Valeria Piccini.

Ma cosa prevedono i “lotti degli chef”? Scopriamone alcuni tra stellati e location da capogiro

I lotti degli Chef sono diversi tra loro e posso comprendere cene, lezioni di cucina, SPA ed esperienze outodoor, escurzioni in barca comprese.

Cristina Bowerman Chef di Glass Hostaria, per l’occasione ha pensato un pacchetto che include una lezione online con lei, prima della quale il fortunato riceverà a casa gli ingredienti per la preparazione della ricetta e una bottiglia di bollicine, in più una cena con aperitivo per 2 persone da Glass Hostaria.

Pino Cuttaia, nella sua Sicilia, ha invece pensato a proporre un'escursione in barcatra le coste Licatesi. Dopo la gita con lo chef a bordo si ritorna al ristorante La Madia per una visita alle cucine e un pranzo o una cena degustazione, sempre per 2 persone.

Non solo, a chi si aggiudica il lotto spettano anche il suo libro “Per le scale di Sicilia” e alcuni prodotti “Uovodiseppia”, la dispensa dello chef Cuttaia.

All’Armani Ristorante Milano, oltre al soggiorno in hotel per 2 persone con colazione inclusa, il lotto prevede l’accesso nell’Armani/SPA e una cena degustazione di 5 portate by Francesco Mascheroni con abbinamento vini, sempre per 2 persone.

Location da capogiro per il Ristorante Cracco Portofino, nel borgo marinaro ma con le terrazze dalla vista memorabile e un menu interamente senza carne che ne suo “lotto” offre un aperitivo con lo chef e, a seguire, una cena degustazione per 2 persone.

“Partecipare a questa asta speciale rappresenta un contributo davvero importante per Medici Senza Frontiere, perché potremo intervenire in tante emergenze nel mondo, dall’Ucraina allo Yemen e all’Etiopia, crisi umanitarie devastanti sulle quali cerchiamo anche di accendere un riflettore.” dichiara Laura Perrotta, Direttrice della raccolta fondi di Medici Senza Frontiere” Ringraziamo tutti gli chef, Gambero Rosso, 6enough e tutti coloro che parteciperanno all’asta che permetteranno di garantire cure gratuite e di qualità a chi ne ha più bisogno nel mondo.”

Come partecipare all’asta online del 20 giugno, ore 11:30

Basta accedere al sito www.6enough.eu e cliccare sul tasto “Registrati all’Asta come Offerente”. A questo punto, si apre un modulo di iscrizione da compilare con tutti i dati richiesti accettando anche le commissioni d’asta pari al 25% iva compresa calcolate sul prezzo di aggiudicazione (esempio: se vi aggiudicherete un lotto a 1.000 € dovrete corrispondere, al momento del pagamento, 1.250 €)..

Una volta inviato il modulo di registrazione, cliccando sul tasto “Invia”, la richiesta verrà sottoposta all’approvazione dello staff di 6enough, che provvederà, in caso positivo, ad inviare per email le credenziali da utilizzare il 20 giugno per accedere all’evento.

Un’ora prima dell’inizio dell’asta, alle 10.30, sempre nella pagina dedicata all’evento sarà disponibile il tasto “Accedi all’asta”, una volta qui si potrà assistere alla diretta e fare le offerte tramite il tasto “Accedi per offrire”.

Si parte da un’offerta minima di 100€ per aggiudicarsi uno dei tanti lotti messi a disposizione dai grandi chef coinvolti.

Gli chef partecipanti

Andrea Aprea, Francesco Apreda, Stefano Baiocco, Enrico Bartolini, Marco Bernardo, Andrea Berton, Mattia Bianchi, Fabrizio Borraccino, Massimo Bottura, Cristina Bowerman, Riccardo e Giancarlo Camanini, Vincenzo Candiano, Antonino Cannavacciuolo, Martina Caruso, Marco Cahssai, Valentino Cassanelli, Moreno Cedroni, Chicco e Bobo Cerea, Domenico Cilenti, Antonello Colonna, Carlo Cracco, Pino Cuttaia, Enrico Crippa, Nino Di Costanzo, Giuseppe Di Iorio, Gennaro Esposito, Riccardo Gaspari, Anthony Genovese, Paolo Gionfriddo, Paolo Griffa, Antonio Guida, Antonio e Vincenzo Lebano, Beppe Maffioli e Iginio Massari, Francesco Mascheroni, Stefano Mattara, Fabrizio Mellino, Riccardo Monco e Alessandro Tomberli, Antonino Montefusco, Lorenzo Montoro, Domenico Mozzillo, Norbert Niederkofler, Davide Oldani, Ernesto Iaccarino, Philippe Leveille, Gianfranco Pascucci, Valeria Piccini, Errico Recanati, Niko Romito, Alfredo Russo, Gennaro Russo, Marco Sacco, Claudio Sadler, Ciro Scamardella e Alessandro Pipero, Emanuele Scarello, Maurizio e Sandro Serva, Giovanni Solofra, Massimo Spigaroli, Domenico Stile, Ciccio Sultano, Roberto Toro, Gaetano Trovato, Gianfranco Vissani

“Siamo felici di partecipare all’asta 6enough a supporto di Medici Senza Frontiere” dichiara Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso “Ringraziamo i tanti chef che hanno aderito a questa importante iniziativa che permetterà di portare assistenza nei Paesi colpiti da emergenze in tutto il mondo.”

Tutta la raccolta fondi andrà al Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere, un fondo che consente all’organizzazione di intervenire in modo rapido ed efficace appena scoppia un’emergenza in zone di conflitto, catastrofi naturali e crisi umanitarie inviando kit medici, materiale logistico e team specializzati. Il Fondo Emergenze è sempre attivo attraverso una donazione con la causale “Fondo Emergenze” all’Iban IT60F0501803200000010102325.

In copertina – Carlo Cracco – da Gamberorosso.it

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Con la sua mole inusitata, la sua architettura, la sua “aria di casa”, la Rinascente di Piazza Fiume, figlia degli anni ’60, rappresenta ancora oggi il paradigma di una Roma proiettata nel futuro, aperta ad un progresso di gusto e gusti, a tavola o al bancone, che entrambi fanno rima con “Enoteca La Torre”.

É il 1961. La Capitale, ai tempi, era già una città in crescita che, con la sua anima popolare e trilussiana, si avviava al milione di persone, nonchè a modulare le sue frequenze (e frequentazioni) con lo sguardo sempre più rivolto alla vicina Europa e all’idealizzata America.

L’apertura del grande magazzino Rinascente fu un vero avvenimento per Roma. Divenne presto nuovo punto di riferimento per la città. “Dove ci rivediamo?”; “Dove ci incontriamo?”. La risposta comiciava ad essere sempre la stessa: “Alla Rinascente”.

La realizzazione di quel palazzo moderno, funzionale e lussuoso, che coincideva con un mutamento dei gusti della città, fu realizzato dallo studio “Albini-Helg” (Franco Albini e Franca Helg), due architetti lombardi, esponenti di una cultura milanese e, per questo, con caratteristiche ben diverse rispetto all’ambiente romano, sottolineava la grande voglia di aprirsi a nuovi punti di vista e angolazioni di veduta. Nasceva così una moda, una moda che ne abbracciava tante altre: la moda de “la Rinascente”.

Nel 2022, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione che sta restituendo all’edificio la sua antica bellezza, sintesi di un’architettura che dialoga con il contesto urbano e storico, la Rinascente trova un nuovo layout per accomodarsi e ristorarsi nel segno di una qualità firmata Enoteca La Torre, che ben assolve il compito di coprire l’intero arco della giornata con una proposta dinamica e di classe.

In posizione panoramica, all’ultimo dei sette piani della struttura che chiude via Salaria e ricompone Piazza Fiume, si respira tutta la bellezza di uno spazio interamente dedicato all’eccellenza gastronomica affidato al sapiente operato di Enoteca La Torre Group, cui fanno capo altri indirizzi di grande charme enogastronomico: Enoteca La Torre Villa Laetitia, Enoteca La Torre Prati a Roma, Enoteca La Torre – La Dogana a Capalbio.

“Collaborare con un brand come La Rinascente costituisce per noi un grande stimolo – spiegano Silvia Sperduti e Michele Pepponi, coppia che guida con mano salda Enoteca La Torre Group – Porteremo il nostro stile che caratterizza tutti i nostri progetti e i nostri locali. Ma, come sempre, abbiamo cercato di creare un mood nuovo, di collocarci in un contesto sicuramente sui generis. La nostra sfida, con Enoteca La Torre Rinascente, è quella di abbinare nel modo migliore a uno shopping top level una proposta gastronomica ricca di qualità e di gustose proposte adatte a ogni tipo di pubblico”.  

La proposta gastronomica

Dalle 09.30 alle 19.00 spazio alla carta bistrot con prima colazione dolce e salata, proseguendo con la possibilità di spuntini veloci ma curati nei minimi dettagli e con una mixology list dove troveranno spazio proposte nazionali e internazionali, in aggiunta a una serie di signature ideati dai bartender del gruppo.

Cuore pulsante di questa enclave del gusto sarà ovviamente il ristorante, sia per il lunch che per la cena. Il menu vedrà all’opera lo chef Antonio Autiero, da tempo al fianco dello chef Domenico Stile del Ristorante Stellato “Villa Laetitia” con una proposta studiata per accontentare una clientela trasversale.

I plus saranno interpretati dai piatti fuori menu, che seguiranno l’andamento delle stagioni, e dai Cart, veri e propri “carrelli gastronomici” che gireranno tra i tavoli, proponendo Carni e Dolci agli ospiti in cerca di Food Entertainment.

Uno dedicato alle tartare, di salmone e di manzo, con salse, spezie e abbinamenti speciali; l’altro, il “Circus”, vagamente felliniano nel look e con la possibilità per i clienti di scegliere tra una selezione di dolci assolutamente imperdibili.

La Carta dei Vini

Ruolo importante, come in tutti i locali e gli eventi firmati Enoteca La Torre, sarà anche quello rivestito dalla carta dei vini, curata come sempre dal maitre sommelier Rudy Travagli con la bacheca piena di riconoscimenti prestigiosi per la sua bravora e dedizione come Miglior Servizio per la Guida del Gambero Rosso 2021 e Migliore Cantina per la Guida dell’Espresso 2022, entrambi conquistati da Villa Laetitia, 1 stella Michelin.

A completare il quadro, una deliziosa terrazza che si affaccia su uno dei più suggestivi scorci di questo bellissimo angolo di Roma. Il luogo ideale, soprattutto nella bella stagione, per sorseggiare un cocktail o un calice di bollicine, accompagnati dagli sfiziosi finger proposti dalla cucina.

EnotecaLaTorre – Rinascente

Via Monte Bianco n. 72
Lungotevere delle Armi n. 23

Sito Web

+39 06 871 96 31
info@enotecalatorre.group

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Grande attesa per il nuovo progetto di ristorazione e osptalità a 5 stelle lusso firmato The Pavilions Rome. Parliamo di “The First Musica” che completerà l’offerta del gruppo con una la bellissima struttura affacciata sul Lungotevere dei Mellini e attraverso l’esperienza di gusto italiano firmata da Fabio Pecelli, le Pizze romane di Jacopo Mercuro e Drinks con vista su Roma.

Il gruppo The Pavilions Hotels e Resorts, già proprietario del The First Arte e del The First Dolce, annuncia un’apertura che rappresenterà la grande novità dell’estate romana:

Il gruppo Pavilions ha deciso di puntare sugli alberghi di lusso aumentando notevolmente le aspettative del brand The First, che vedrà ampliare la sua offerta con le prossime tappe a Milano, Capri e Porto Cervo.

L’apertura del The First Musica completa il progetto originario dell’Urban Resort romano, con un servizio di boutique hotel focalizzato sul singolo cliente, un tipo di attenzione su cui il gruppo punta per distinguersi e per offrire un’esperienza senza eguali.

Affacciato sul Lungotevere dei Mellini, acciaio, cristallo e oro segnano l’importante opera di recupero e modernizzazione che ha visto il preesistente complesso di uffici realizzato nel 1964 dall’architetto Mario Docci trasformarsi in una rara attrazione architettonica che resipra l’aria di un quartiere ottocentesco e in posizione centrale lungo il Tevere.

Ai piani alti di questo edificio ricco di storia romana e panorami del futuro, trova spazio la proposta gastronomica del The First Musica, rappresentata dal ristorante “Oliva”, situato al quinto piano e protetto da aeree vetrate che lo trasformano in un giardino d’inverno, e quella al sesto e settimo piano di “Alto” Pizzeria e Cocktail Bar: due realtà la cui apertura anticipa di circa 15 giorni quella del Boutique hotel.

Vogliamo essere differenti, avere un’accortezza nel dedicare un certo tipo di servizio al cliente, una cura non sempre disponibile nei grandi alberghi, e ciò avverrà anche da Oliva e da Alto”.

La Cucina di Fabio Pecelli

A guidare le operazioni in cucina c’è Fabio Pecelli, 34 romano, nuovo executive chef del The First Musica che propone una cucina d’ispirazione classica ma riletta in chiave contemporanea e che vuol essere democratica dal punto di vista gustativo grazie a piatti caratterizzati dall’intensità e dalla riconoscibilità dei sapori.

Quello di Oliva sarà una cucina Made in Italy con ricette classiche in chiave contemporanea: non vogliamo stravolgere la storia culinaria del nostro paese, ma rileggerla attraverso nuove cotture che possano consentirci di valorizzare materie prime di qualità assoluta. Nella cucina a vista avrà un ruolo da protagonista la brace, che ci permetterà di donare un sapore inconfondibile a carne, pesce e vegetali” dichiara Pecelli.

Oliva vuole raccontare l’Italia e la cucina tradizionale attraverso un caleidoscopio di tipicità regionali che trovano qui la loro nuova cornice. Tradizione, storia e tecnica si fondono per dare vita ad una “semplicità complessa” frutto dello studio di ogni dettaglio, in cucina e nel servizio. Dietro alla classicità dei piatti c’è il rispetto e lo studio minuzioso della nostra cultura gastronomica, in tutta la sua variegata complessità.

Vogliamo dar vita ad un grande ristorante italiano, un luogo nel quale proporre una cucina diretta nel gusto, che valorizzi le materie prime e che consenta di vivere un’esperienza gastronomica appagante.

Il menu di Alto con proposte più veloci e fresche (crudi di pesce e proposte più smart e internazionali) sarà affiancato dalla pizza di Jacopo Mercuro (proprietario di 180 Gr), amico e collega che ha donato nuovo lustro alla tonda romana e che collaborerà con il The First Musica per rendere ancor più accattivante la nostra proposta gastronomica” sottolinea Fabio Pecelli.

Il Menu

Dal menu di Oliva sarà possibile scegliere piatti come il Vitello Tonnato, il Fiore di zucca in pastella con alici del Cantabrico e il Croccante di Coda alla Vaccinara, per poi passare alle paste fatte in casa come le Linguine al pesto fatto in casa o lo Spaghetto all’Oliva, una puttanesca realizzata con una centrifuga di olive, pomodoro, capperi e origano. Spazio ai classici della tradizione romana con la Cacio e Pepe e la Carbonara, ma anche ai secondi con la Costoletta di Vitello alla milanese e il Filetto al pepe verde.

La brace consentirà poi di esaltare le caratteristiche delle carni di qualità, con cotture sull’osso e una particolare attenzione agli avicoli come polletto e quaglia, per portare in tavola proposte come la Fiorentina di Scottona e la Coscia di Faraona alla cacciatora. Tutto questo in uno spazio informale ma ideato con cura per creare un ambiente elegante ed accogliente che può ospitare fino a 50 coperti dislocati tra la sala principale e la piccola terrazza coperta.

Vogliamo fare in modo che da Oliva i clienti possano divertirsi, non solo grazie alle proposte della cucina, ma anche con un servizio di sala di altissimo livello che tornerà protagonista con il coinvolgimento del Restaurant Manager e del team per completare i piatti al tavolo e per ‘sporzionare’ carne e pesce” sottolinea Pecelli,

che aggiunge “Alto è il perfetto completamento della nostra proposta gastronomica grazie ad un menu agile che consentirà di poter fare un aperitivo ‘lungo’, disponibile dalle 18 fino alla chiusura, per gustare la pizza tonda alla romana e quella fritta, le proposte a base di olio e olive, i cocktail della nostra Drink List, senza dimenticare tutta la sezione dedicata alla pasticceria in collaborazione con Velo (la pasticceria del The First Dolce) con le Bombe, il Croccantino e il mio piatto più rappresentativo, l’Ovo… Misù, senza tralasciare i fantastici gelati e le granite di marchio siciliano”.

Contatti
Oliva Ristorante

Lungotevere dei Mellini 27

00193 – Roma

Tel.: +39 06 4298 4022

Aperto tutti i giorni a cena dalle 19.30 alle 23

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Un’ Isla Urbana dal sapore esotico a Ponte Milvio è già di per sé un’idea intrigante. Se poi si uniscono i ‘besos’ da mangiare di pesce e di carne, le tapas senza bandiera, i cocktails, i tavoli en plein air, la musica dal vivo e il Dj in console, il gioco è fatto e l’idirizzo è servito.

La sensazione è quella di varcare la soglia di un luogo misterioso, attrattivo, esotico, con la sua fitta parete verde, compatta e lucida, dalla quale, come in una foresta immaginaria, fanno capolino teste di elefanti e pappagalli.

Anche all’interno, i neon fucsia, gli angoli e le cornici “instagrammabili” disegnano i confini di un’immersione tribale tra maioliche colorate, lampade-giraffa a muro, sedie in rattan e soffitto con foglie di bambù laccate di rosa.

All’esterno il dehor e il privè con la pagoda in ferro, nel suo Interregno la veranda con tavoli e poltrone, all’interno si susseguono salette che permettono, a seconda della compagnia, di vivere la location con riservatezza o in pieno stile Social.

La consolle Dj per musica da sottofondo crea un’ambientazione lounge. Da Paloma si cena in più turni, anche dopo le 23.30, e questo permette all’Isla Urbana di Ponte Milvio di prestarsi a più funzioni – musica e cocktail bar – pur restando sempre un ristorante sia nel concept che nel format.

Il Menu

Il menu è senza un’univoca definizione che permette allo chef Gastone De Simone, e alla sua brigata tutta under 30, di spaziare tra le suggestioni della cucina del mondo e comporre un menu agile, dinamico, divertente con una buona qualità nelle materie prime e una grande attenzione al pane che viene realizzato “in casa” dall’altro De Simone (fratello di Gastone lo chef), e che, oltre ad essere protagonista di alcune sezioni in menu (come i Besos de pan) è davvero di notevole pregio. Completa l’esperienza da Paloma un servizio attento e gentile.

L’offerta nel suo complesso, richiama senza specifica bandiera gli elementi di acqua, fuoco e terra, viene servita in modalità tapas, e annovera “piatti babele”, semplici nella lettura, ma impegnati nella loro realizzazione.

Si parte docili con i ‘besos’ (rivisitazione delle tapas) di pesce e di carne nelle loro tre varianti ‘besos paloma’, ‘Besos de pan’, tra cui quello con calamaro crudo e zucchine alla scapece (davvero buono) e ‘besos robata’, spiedini marinati cotti alla robata – affumicazione su legno di bambù – in versione pollo, salmone, polpo e filetto; poi i ‘pepita paloma’, supplì di gambero con crudo di Mazara, serviti con mayo al lime e bisque di gamberi.

Si procede con il ‘Salmon lacado’, filetto di salmone laccato al miele di castagno senape e paprika dolce; gli ‘spaghetti paloma’ con stracotto di pomodoro, lardo di patanegra e peperone crusco croccante; la ‘patata rosticciata’ con tutta la buccia su fondente di cipolla, fonduta di reggiano e carpaccio di tartufo nero. I dolci sono di produzione Paloma, dai ‘Churros’ a la ‘Margarida de leche’.

La struttura è aperta da martedì a domenica ed accende la night life di Ponte Milvio in quello che è sì un ristorante ma anche un cocktail bar con musica di sottofondo ad allietare la serata degli ospiti e con una vera e propria consolle Dj a creare una ambientazione lounge moderna.

PALOMA RESTAURANTE

Via Flaminia 515 | 00191 Roma |

Dal Martedì alla Domenica | 20:00 / 02:00

palomaromasrl@gmail.com
+39 3515877639

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Nasce una special edition dell’AmaRè della Distilleria Petrone, un amaro che celebra i 150 anni del Corpo degli Alpini e potrà essere acquistato dal 9 giugno anche via e-commerce.

La partnership tra Antica distillerie Petrone e il Corpo degli Alpini vuole diffondere il valore dell’unione tra due territori diversi per sapori e tradizioni, per il mare e la montagna, riportando sotto un unico tetto l’eccellenza dei prodotti italiani a qualsiasi latitudine e longitudine.

Amarè è un nobile amaro naturale ottenuto dall’infusione di sole erbe e piante pregiate presenti nel “Real Giardino Inglese” della Reggia di Caserta, il prezioso giardino settecentesco voluto dalla Regina Maria Carolina.

Per chi fosse digiuno, gli Alpini sono truppe altamente specializzate dell’Esercito Italiano. Costituito il 15 ottobre 1872, sono anche il più antico Corpo di Fanteria da montagna attivo nel mondo, originariamente creato per proteggere i confini montani settentrionali dell’Italia con Francia, Impero austro-ungarico e Svizzera.

In omaggio allo storico valore del Corpo degli Alpini, che nel 2022 celebra il 150° anniversario di vita l’azienda liquoristica casertana, Antica Distilleria Petrone (di cui Vi abbiamo già palato qui) ha creato una special edition del suo rinomato AmaRè, il liquore ottenuto dall’infusione di erbe ed essenze pregiate presenti nel settecentesco “Real Giardino Inglese” della Reggia di Caserta.

Di colore ambra scuro con riflessi dorati. Al naso austero, verticale, severo ma bilanciato grazie all’aggiunta di zucchero di canna. Al gusto morbido, scorrevole con sentori selvatici e percettibilmente agrumati ed in chiusura leggermente amaricante.

Sarà un’etichetta disegnata ad hoc per lo speciale anniversario delle Penne Nere a rivestire la bottiglia dell’AmaRè degli Alpini che custodisce l’elisir naturale ottenuto concanfora, citronella, arancia amara, camelia, cicoria, finocchietto, bacche di mirto, ulivo, bergamotto e limoni.

Dal 1858 i valori della nostra azienda sono immutati, valori della tradizione, del territorio e dell’innovazione, per questo motivo ci sentiamo affini al “Corpo degli Alpini” un’istituzione che non ha mai tradito i suoi valori e che fa del legame con il territorio, come noi, una sua caratteristica fondamentale.

Poiché il Corpo degli Alpini è nato a Napoli il 15 ottobre 1872 con la firma del Regio Decreto che sancì la nascita delle prime Compagnie alpine, da campano ho sentito forte l’orgoglio di dedicare il nostro liquore di punta ad un anniversario così importante, ha dichiarato Andrea Petrone, manager della Distilleria Petrone.

Perfetto digestivo a fine pasto, liscio o con ghiaccio, va servito preferibilmente ghiacciato con una scorzetta di limone o di arancia. MA AmaRè si presta a diverse possibilità, la sua natura di amaro officinale dà al bartender e al mixologist varie interpretazioni del prodotto. Ottimo allungato con acqua tonica durante il periodo estivo, eccezionale come cocktail accompagnato da un Gin.

L’AmaRè degli Alpini, nato grazie a un accordo stipulato tra l’azienda casertana e Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa, che si occupa della valorizzazione e della gestione economica dei brand delle Forze Armate, potrà essere acquistato da oggi 9 giugno sia sull’e-commerce dell’Antica Distilleria Petrone (www.distilleriapetrone.it) sia sulla pagina del sito dedicato all’anniversario dei 150 anni del Corpo degli Alpini (https://alpini150.it/petrone/).

Antica Distilleria Petrone

Via Generale Giardini, 49

Mondragone (CE)

Tel. 0823 978047

www.distilleriapetrone.it

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Chiusura in grande stile per VitignoItalia 2022: 14.000 appassionati hanno riempito le stanze di Castel dell’Ovo, entusiasti i Buyers internazionali, Sold Out le degustazioni orizzontali e verticali; le Cantine Ceraudo, Bonavita e Leone De Castris sul podio per la Premiazione di 50 Top Italy Rosé.

La sedicesima edizione di VitignoItalia chiude i battenti con numeri importanti che confermano ancora una volta l’appropriatezza del format e la voglia crescente di tornare a vivere gli eventi sentendosi parte integrante di qualcosa di bello.

Sono infatti stati oltre 14.000 i visitatori che hanno popolato la suggestiva location di Castel dell’Ovo da domenica 5 a martedì 7 giugno, e che hanno degustato oltre 2500 vini delle 250 Cantine provenienti da tutta la penisola, con un particolare focus sulla filiera del “Vitigno Campania”.

Siamo estremamente soddisfatti – commenta Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – dei risultati ottenuti, che credo siano il giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto. La prima giornata, ma ancor più quelle di lunedì e martedì, hanno dato ottimi riscontri in termini di affluenza di pubblico, sia italiano che internazionale”.

Le Degustazioni orizzontali e verticali

Grande entusiasmo e partecipazione anche per i seminari e workshop, tutti sold out, utili tanto per gli appassionati quanto per gli operatori del comparto: un palinsesto ricchissimo di iniziative e grandi etichette.

Domenica 5 giugno, è andato in scena Umani Ronchi e le sue interpretazioni del Verdicchio dei Castelli di Jesi, con una ricca degustazione guidata che ha incantato un pubblico estremamente partecipativo. A seguire, sempre domenica, la straordinaria verticale dell’iconico Tenuta Luce di Frescobaldi, tra le firme più prestigiose della manifestazione, che ha ottenuto un riscontro più che di successo.

Nella seconda giornata, lunedì 6 giugno, tutto esaurito per la verticale di Fiorduva, tra le etichette di punta della cantina campana Marisa Cuomo, che ha celebrato l’incredibile biodiversità dei terroir locali.

Ad illuminare la serata di lunedì sono state le 13 aziende de “Le Famiglie Storiche” dell’Amarone, ovvero l’unione di storiche cantine della Valpolicella che da generazioni rimangono il riferimento per il Mondo dell’Amarone e che hanno incantato gli ospiti di VitignoItalia con un’eccezionale orizzontale dedicata alla memorabile annata 2011.

Il territorio delle Famiglie Storiche, la Valpolicella, in provincia di Verona – suddiviso in Valpolicella Classica, Valpolicella Valpantena e Valpolicella Orientale – gode di un microclima con temperature miti sia in inverno che in estate, che favorisce la produzione di grandi vini che ne hanno determinato successo e diffusione sia in Italia si all’estero.

Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato: nei bicchieri rubini, confettura, more, mirtilli, frutti cfroccanti, aromi intensi, spezie pepate, tabacco, cuoio, sensazioni floreali; all’assaggio la potenza, la morbidezza, la mineralità, la persistenza, il carattere di ciascuna Cantina, di ciascuna annata, di ciascuna filosofia tradotta da un prezioso calice. Di seguito le parole di Giuseppe Rizzardi, Vice Presidente de “Le Famiglie Storiche”.

I nostri Amaroni sono di stile classico, ma dinamici, espressione dell’appassimento naturale con selezione attenta delle uve, che poi danno vini dalla personalità ben definita in ogni annata. Cerchiamo di esaltare la diversità dei luoghi e dell’età dei vigneti, del sistema dei allevamento e degli stessi vitigni.

Ultima giornata di VitignoItalia, martedì 7 giugno, che ha visto protagonista Passopisciaro, azienda produttrice siciliana che ha guidato il pubblico in un vero e proprio viaggio sull’Etna attraverso le innumerevoli sfaccettature dei vini vulcanici. A chiudere la lunga serie di incontri tematici e degustazioni, Feudi di San Gregorio, altra azienda del campano che ha sorpreso i partecipanti con una selezione di vini sperimentali, testimoniando ulteriormente la vivacità della filiera del “Vitigno Campania”.

La sedicesima edizione di VitignoItalia ha saputo amalgamare i molteplici territori e le numerosissime sfaccettature del panorama vitivinicolo campano e di tutta la Penisola, riunendo a sua volta un pubblico estremamente eterogeneo in un clima di entusiasmo e, soprattutto, di ripartenza.

Chiusura in grande stile con l’attesa programmazione dei vincitori della classifica stilata da 50 Top Italy Rosé curata da Chiara Giorleo e Adele Granieri in collaborazione con Antonella Amodio, Teresa Mincione e Raffaele Mosca. La classifica ha visto sul podio L’azienda Ceraudo (Calabria), seguita da Bonavita (Sicilia) e Leone De Castris (Puglia).

Abbiamo attraversato anni duri – conclude Teti – e questa edizione non è stata certo semplice da organizzare, tra tutte le complicazioni che il nostro comparto ha dovuto affrontare. Ma proprio per questo siamo ancora più soddisfatti e orgogliosi della felice riuscita di VitignoItalia, Abbiamo ricevuto complimenti dagli appassionati, ma soprattutto ci ha fatto piacere il grande apprezzamento ricevuto dai buyers internazionali per l’iniziativa e per la possibilità di confronti costruttivi. Credo che questo sia un ulteriore passo nel percorso verso la completa ripresa del settore”. 

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